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Sorseggiare una bevanda fresca al riparo dalla calura estiva, magari sotto il gazebo, è molto rilassante. Poter erigere un bel porticato che distingua la nostra abitazione dalle altre immediatamente vicine ed ornare la casa con piccoli e grandi elementi di arredo per esterni è una possibilità da non perdere per gli amanti della bellezza.

Già, ma tutte questi decori non sempre possono essere costruiti senza prima richiedere i necessari permessi. Per saperne di più continua a leggere.

Quando servono i permessi?

Partiamo innanzitutto dal presupposto che il vecchio principio secondo il quale a casa propria si ha il diritto di fare ciò che si vuole, non è per niente legale. E’ proprio la legge infatti a stabilire se e quando ci è dato ornare il giardino con gazebo, porticati e quant’altro.

Generalmente è possibile affermare che qualsiasi struttura esterna utilizzabile per tutto l’anno ed avente dimensioni importanti, va eretta soltanto dopo aver ottenuto da parte del Comune tutti i permessi necessari. Tale regola, sebbene apparentemente lesiva della libertà individuale, ha un suo perché. Qualunque struttura di una certa rilevanza infatti interagisce con il paesaggio circostante alterandolo (in meglio? In peggio? Dovranno valutarlo gli esperti del settore).

In linea di massima quindi è possibile affermare che le opere di edilizia libera, ossia quelle realizzabili senza richiedere particolari permessi al Comune, sono:

  • gazebo e porticati di piccole dimensioni e facilmente rimovibili
  • generiche costruzioni stagionali rimosse entro i 90 giorni dall’installazione
  • pergolati, tende da sole et similia
  • strutture considerabili come pertinenze

Cosa serve per costruire portici e gazebo che non rientrano nelle categoria “edilizia libera”?

Come visto in precedenza, in certi casi gazebo e porticati non possono essere definiti manufatti appartenenti alla categoria dell’edilizia libera. Le discriminanti principali, come già spiegato altrove, sono le dimensioni della struttura e l’uso a cui essa si adibisce.

Prima di costruire un portico, un gazebo e quant’altro quindi è sempre meglio recarsi al Comune. Qui sarà possibile contattare un addetto ai lavori e fugare ogni eventuale dubbio. Una volta appurato che le costruzioni in cantiere richiedono dei permessi, l’ente può obbligare il cittadino richiedente a produrre documenti diversi. Il Comune ha una certa libertà in tal senso e può decidere se avvalersi di un semplice permesso di costruzione o di una ancor più semplice segnalazione certificata di inizio attività (i cui modelli sono spesso scaricabili da internet).

E’ poi necessario allegare ai documenti una planimetria o un progetto firmato da un tecnico certificato. Soltanto dopo aver ricevuto il consenso del Comune o dopo un dato periodo di tempo durante il quale non siano pervenute contestazioni di sorta, sarà possibile avviare i lavori.

Cosa si rischi se non hai autorizzazioni e permessi?

Costruire senza prima aver ottenuto dagli uffici del Comune le necessarie autorizzazioni è un azzardo, un grossissimo azzardo. Basta infatti un controllo casuale da parte delle autorità preposte, la denuncia di un vicino non proprio amichevole o un imprevisto qualsiasi per andare incontro a pesanti sanzioni.

Chi ad un eventuale controllo risultasse sprovvisto di permessi sarà infatti costretto a demolire, ovviamente a sue spese, portici e gazebo costruiti illegalmente (ciò vale anche per verande, tettoie, e così via). In certi casi poi il malcapitato potrebbe ricevere anche una multa (salatissima per altro). Nella peggiore delle ipotesi infine, si rischia persino la reclusione.

Qualche consiglio utile

La costruzione di un gazebo o di un portico, per tutti i motivi sopra elencati, non è mai un affare privato. Anche quando si è praticamente certi che la struttura che si intende erigere non necessiti di particolari permessi, è sempre bene chiedere conferma delle proprie opinioni agli uffici comunali di competenza. La prudenza non è mai troppa insomma!

Se si vive in un condominio, un residence et similia, è buona norma “sondare il terreno”. Si sa bene infatti che in questi complessi non sempre regna l’armonia e certe decisioni possono rivelarsi poco sagge. Uno dei motivi per cui il Comune potrebbe negare il permesso per la costruzione di un portico o di un gazebo è infatti il caso in cui la struttura si riveli fastidiosa per alcuni condomini. Come? Privandoli ad esempio del panorama, del godimento della luce, ecc. 

A chi rivolgersi?

Sicuramente al Comune, questo ormai è ben chiaro. Nel dettaglio però è importante specificare che sarà necessario far riferimento all’Ufficio Tecnico del Municipio relativo al paese in cui sorge lo stabile da modificare. Dato che in materia di permessi vige infatti una certa elasticità, ogni Comune ha le proprie normative ed applica la legge in maniera non sempre univoca.

Per il progetto invece è chiaramente d’obbligo rivolgersi a personale qualificato: mai lesinare quando si assume un ingegnere o un architetto!

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