Strade provinciali:  sono ormai pronti per la loro realizzazione ben 1,6 miliardi di euro in uso anche per la programmazione straordinaria di manutenzione della rete viaria e di  Città Metropolitane.

La “nuova” è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 febbraio ad opera del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) che ha stanziato le risorse dalla Legge di Bilancio n. 205 del 2017 per la costruzione di strade provinciali. L’ entità sarà di 120 milioni di euro per il 2018 e 300 milioni per l’anno successivo (2019) fino al 2023. Tale decreto, da un lato fissa il tetto di risorse per ogni ente, e dall’altro stabilisce quelle ammissibili riguardo a un certo numero di criteri che garantiscono il livello di sicurezza delle stesse.

 

Strade provinciali a chi andranno le risorse

L’allegato 3 del decreto prevede dettagliatamente le risorse da assegnare alle varie Province durante ogni anno. Inoltre, rispetto ai finanziamenti totali (risalenti a 1,6 miliardi fino al 2023), designa anche la quota maggiore da detenere per ogni provincia. Vediamo subito come vengono suddivise:

  • Roma, sono assegnati 54 milioni di euro;
  • Torino 44,8 milioni di euro;
  • Napoli 38 milioni di euro;
  • Salerno 37 milioni di euro;
  • Milano 34,4 milioni di euro;,
  • Bologna 29,3 milioni di euro;
  • Firenze 27,9 milioni di euro;
  • Brescia 25 milioni di euro;
  • Perugia 24.6 milioni di euro

Ancora, poi, per l’annualità del 2018 (che conta ormai 120 milioni), ad assoggettare le quote maggiori di finanziamento per la realizzazioni delle provinciali si deduce che appartenga la provincia di Milano, (con 2,5 milioni), Bologna (2,1) e Firenze (2 milioni) per concludere.

Tempi per la manutenzione delle Provinciali

Ugualmente, il programma per la manutenzione del 2018 delle strade Provinciali dovrà essere redatto dalle Province e Città Metropolitane (compreso l’invio al MIT) entro il 16 giugno di quest’anno solare. Quindi dopo 30 giorni dall’ entrata in vigore del DM 16/2/2018, che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio scorso e che sarà valido dopo 15 gg di vacatio legis.

Il suddetto programma dovrà poi contenere l’iter d’attuazione delle misure per la realizzazione delle strade provinciali suddette. In più, gli interventi si potranno completare non oltre il 31 marzo 2019.

Lavori e consulenze finanziabili

C’è da dire poi che il decreto del MIT prevede dei ben specifici interventi finanziabili.

Ogni tipo di risorsa impiegabile potrà essere messa a disposizione della progettazione, per la direzione dei lavori, per il collaudo, per il controllo durante l’esecuzione, e per tutte le altre, (prevedibili), spese tecniche inerenti ai sopracitati  lavori (come ad esempio: i rilievi che possano accertare caratteristiche geometriche fondamentali, lo stato dell’infrastruttura, gli studi sul traffico, o sul livello di incidentalità e l’esposizione al rischio idrogeologico delle  strade provinciali).

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Parlando poi di fase di cantiere, potranno essere finanziati gli interventi di ogni manutenzione straordinaria delle strade Provinciali e di adeguamento a norma delle varie componenti di ogni infrastruttura, comprendenti anche:

la pavimentazione, i ponti, i viadotti, i manufatti, le gallerie, e non per ultimi i dispositivi di sicurezza passiva.

Come scopo principale ci sarà la realizzazione di percorsi per tutelare le utenze deboli, nonché il miglioramento delle condizioni per salvaguardare l’incolumità pubblica, la riduzione dell’inquinamento ambientale, la riduzione del rischio trasporto merci (inclusi quelli eccezionali), e anche la riduzione dell’esposizione a rischio idrogeologico. Infine l’incremento della durabilità per la riduzione di costi per la manutenzione.

Importante segnalare che se poi non si giungerà alla totale o parziale realizzazione di tali interventi sulle strade provinciali durante l’annualità prevista, scatterà la revoca delle risorse non spese.

Criteri di ripartizione delle risorse

Rammentiamo, dunque, che la legge di Bilancio in questione (cioè quella da destinare alle risorse degli interventi di manutenzione delle Provinciali) verrà ripartita tra Province e le Città Metropolitane in previsione della consistenza della rete viaria, al tasso di incidentalità e alla vulnerabilità nei confronti di fenomeni di dissesto idrogeologico. Ed il Ministero ha stabilito (per le strade provinciali) dei pesi di ponderazione per ripartire le risorse.

Questo comporterà dei finanziamenti assegnabili alla consistenza della rete stradale e ad altre priorità, come ad esempio: l’estensione chilometrica e la quota che andrà a ricadere in zona montana, inoltre il numero dei veicoli interessati e l’incidentalità.

Nel ripartire tutto ciò, ha anche influito la quantità di incidenti per km della rete viaria, con particolare interesse anche al numero di morti e feriti, compresa poi la vulnerabilità per fenomeni di dissesto idrogeologico, occupandosi soprattutto, su base provinciale, della popolazione residente in aree a rischio frane e a pericolosità idraulica. Così, secondo questi standard e queste direttive, sarà ormai ben delineato e chiaro il progetto della viabilità delle strade provinciali che interesserà tutta Italia, a partire dal Nord fino al Sud che sarà sempre quello più “a rischio” ma che certamente risulterà interessato.